L’incremento dell’efficienza energetica degli edifici e dei sistemi impiantistici è un passaggio fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi europei stabiliti in ambito energetico-ambientale.
Per questo motivo l’efficientamento energetico è in Italia ampliamente incentivato, in principale misura attraverso il meccanismo dei titoli di efficienza energetica (certificati bianchi).
Grazie a questi meccanismi incentivanti, negli ultimi anni si è potuto sviluppare un vero e proprio mercato dell’efficienza energetica in cui sono confluite diverse nuove professionalità quali ESCo (Energy Service Company), EGE (Esperto in gestione dell’energia), Energy Manager e altre ancora.
Proviamo ad approfondire nel seguito tutti i principali aspetti del mondo della “White Economy”.
Cos’è l’efficienza energetica? Per rispondere a questa domanda è prima di tutto necessario comprendere cosa non è l’efficienza energetica:
Il termine “efficienza” deriva infatti da “efficĕre”, ovvero “portare a compimento”. Perciò con il termine efficienza energetica s’intende sempre il portare a compimento, attraverso il minor consumo di energia possibile, un’azione considerata utile e necessaria allo scopo prestabilito.
In tal senso quindi questo concetto si differenzia tantissimo dalla più semplice definizione di “risparmio energetico”, tramite la quale si vuole unicamente indicare un minor consumo, anche se questo dovesse comportare delle rinunce sulle finalità per le quali si sta utilizzando l’energia.
In definitiva, possiamo quindi dire che un sistema può essere definito energeticamente più efficiente di un altro solo se, a parità di prestazioni richieste, riesce ad ottenere lo stesso risultato con l’utilizzo di minor energia.
L'efficienza energetica indica la capacità di riuscire a "fare di più utilizzando meno risorse". Ciò è possibile attraverso l'utilizzo delle migliori tecniche e tecnologie disponibili sul mercato e mediante l'adozione di un comportamento responsabile verso gli usi energetici. Essere efficienti energeticamente vuol dire sfruttare l’energia in modo razionale, eliminare sprechi e perdite dovuti al funzionamento e alla gestione non ottimale di sistemi semplici (motori, caldaie, lampade) e/o complessi (edifici, mezzi di trasporto, etc.).
Aumentare l’efficienza dei propri sistemi energetici permette di risparmiare energia, abbattere i costi fissi e variabili della propria attività e ottenere benefici ambientali, riconosciuti ad esempio attraverso il meccanismo di incentivazione dei Titoli d’efficienza Energetica.
La normativa europea di riferimento è la Direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, per la quale è in studio dal 2016 l’aggiornamento ad una nuova versione che fissi i nuovi obiettivi del settore fino all’anno 2030.
Principalmente la Direttiva 2012/27/UE ha definito i target da raggiungere entro il 2020 per il settore dell’efficienza energetica all’interno del programma 20-20-20 (-20% emissioni di gas serra; +20% energia da fonti rinnovabili; +20% efficienza energetica).
A livello italiano la direttiva è stata recepita attraverso il Decreto lgs 102/2014 dove, oltre agli obblighi normativi, sono stati indicati alcuni importanti strumenti per l’incremento dell’efficienza energetica sia a livello civile (ad es. contabilizzazione del calore) che industriale (ad es. diagnosi energetica).
L’obiettivo più importante della strategia europea “20-20-20” è di gran lunga quello riguardante l’efficienza energetica. Questo perché l’aumento dell’efficienza ha un impatto contemporaneo anche sugli altri due obiettivi prestabiliti. Infatti fare efficienza energetica significa:
Inoltre è importante fare Efficienza Energetica perché il costo della componente approvvigionamento dell’energia incide ormai meno del 40% sul totale imponibile delle fatture: ciò vale a dire che risparmiare attraverso modalità di acquisto evolute non è sufficiente per ottenere un risparmio significativo in bolletta. Fare efficienza energetica significa invece ridurre i consumi, quindi conseguire risparmi visibili immediatamente sul 100% della fattura.
Oltre al risparmio, che già di per sé può ripagare un investimento in un progetto d’efficientamento, si possono inoltre ottenere numerose tipologie d’incentivo, tra cui, a livello nazionale, le più importanti risultano: detrazioni fiscali e Titoli di Efficienza Energetica.
Il decreto Lgs 102/14 ha fornito importanti strumenti normativi per l’incremento dell’efficienza energetica in Italia, tra cui il principale di questi è sicuramente l’audit energetico.
Sia a livello civile che industriale per intraprendere un serio percorso di efficientamento energetico è importante procedere preliminarmente con l’esecuzione di una approfondita diagnosi energetica. Quest’ultima non è da confondere con la più nota “certificazione energetica”, poiché la prima si basa sull’utilizzo di dati reali e misurati, mentre la seconda su metodologie standard definite da normative tecniche di settore.
La prima ha inoltre lo scopo di produrre un piano d’intervento specificatamente studiato per il sito oggetto d’analisi, attraverso lo studio tecnico-economico di precise azioni migliorative, mentre la seconda serve principalmente alla verifica di determinati limiti normativi in ambito di prestazioni energetiche e di fornire un utile strumento di benchmarking rispetto a delle situazioni fissate come standard.
Il Dlgs 102/2014 prevede che siano in capo ad ESCo ed EGE certificati, tutte le principali attività di efficientamento energetico tra cui:
lo svolgimento di diagnosi energetiche e il caricamento sul portale ENEA dei report conclusivi;
La richiesta e la gestione di eventuali TEE ottenibili dagli interventi di efficientamento realizzati;
La stipula di contratti EPC (Energy Performance Contract o Contratti a Garanzia di Risultato);
Queste figure operano nel mercato dell’efficienza energetica come specialisti e aiutano privati e imprese a realizzare piani e progetti di efficientamento.